Storia della testata
Alla metà del ventesimo secolo – il “secolo breve”, secondo la definizione che ne diede E. J. Hobsbawm –, Napoli annoverava due periodici dedicati a temi di “storia patria”: l’Archivio storico per le province napoletane, fondato nel 1876 dalla Deputazione (poi divenuta Società) napoletana di storia patria, e la Napoli nobilissima, fondata nel 1892 dal gruppo di studiosi che gravitava intorno alla personalità di Benedetto Croce e ripresa, una prima volta, nel 1920 da Giuseppe Ceci e Aldo De Rinaldis e, una seconda volta, nel 1961 da Roberto Pane e, poi, da Raffaele Mormone.
In entrambi i casi si trattava di riviste redatte da “addetti ai lavori”, per cui Salvatore Loschiavo, bibliotecario della Società napoletana di storia patria, avvertì l’esigenza di quanti esercitavano il “mestiere”, piuttosto che la professione, di storico, di poter disporre di uno strumento di comunicazione dei risultati dei loro studi e delle loro ricerche. Nacque così Il Rievocatore, con sede redazionale in Marano di Napoli, via Annunziata, 50, periodico che godé nel tempo della collaborazione di personalità – fra le tante, mons. Giovan Battista Alfano, Raimondo Annecchino, p. Antonio Bellucci d.O., Carlo De Frede, Gino Doria, Ferdinando Ferrajoli, Tommaso Gaeta, Amedeo Maiuri, Carlo Nazzaro, Alfredo Parente, Tommaso Pironti, Giovanni Porzio – il cui primo numero data al gennaio 1950.
Alla scomparsa di Loschiavo, la pubblicazione è proseguita dal 1985 con la direzione di Antonio Ferrajoli, coadiuvato da Andrea Arpaja, fino al 13 dicembre 2013, quando, con una cerimonia svoltasi al Circolo Artistico Politecnico, la testata è stata trasmessa a Sergio Zazzera.